L'accordo infatti risale quando nel 2009 il governo chiede al Vaticano (che occupa alcuni canali in base agli accordi di Ginerva) il “prestito” di alcune frequenze di qualità: i canali 6 e 11 VHF e i canali 21 e 57 UHF secondo la documentazione ufficiale. Lo Stato Vaticano acconsente a cedere tutti questi canali. E ottiene un impegno, a compensazione del favore che fa all’Italia. Entro il Natale del 2012, dovrà ricevere «capacità trasmissiva» su scala nazionale per una sua televisione («ad una velocità di 4 megabyte al secondo»). Significa che un operatore di rete (supponiamo la Rai) deve farsi carico di ospitare sui suoi tralicci («e senza oneri») questa emittente della Santa Sede.
E non solo. Entro il Natale del 2012 aveva diritto a un canale radio «a copertura nazionale» che si ascolterà sempre sulla stessa frequenza. Questo canale proporrà la versione extra lusso della Radio Vaticana, nella nuova tecnologia digitale DAB.
fonte: tvblog