In questa fase ReteCapri ha già invitato il Ministero a prendere atto della situazione imbarazzante che si è creata, poiché l’Agcom, non solo non ha recepito alcuna delle indicazioni precise e mirate da parte dei supremi giudici, ma ha addirittura dichiarato espressamente il contrario, cioè di aver ottemperato. Un pericoloso imbarazzo che rischia di creare una spaccatura di carattere istituzionale se il MISE-Com non pone un paletto e invita l’Agcom a rivedere la delibera.
E’ chiaro che il dito si punta sull’Agcom e sul MISE-Com, ma non bisogna dimenticare la Fondazione Ugo Bordoni nelle cui cucine sotterranee sono state preparate e cucinate le polpette avvelenate che hanno provocato le devastanti distorsioni del sistema televisivo in Italia. Onore e rispetto ai dirigenti e funzionari del Ministero in primo luogo, ma anche di Agcom e della stessa Fondazione Ugo Bordoni, ma è ai piani alti e cioè a quelli dove comanda la politica che bisogna guardare per scoprire responsabilità che potrebbero integrare perfino profili di carattere penale.
ReteCapri, dunque, nel ribadire la netta contrarietà al nuovo provvedimento, ha già dato mandato ai propri legali per la predisposizione del ricorso all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, oltre che nuovamente al TAR e, in sede comunitaria, alla Commissione Europea.
fonte: tvblog