Domani la Lega Calcio si riunirà per discutere con i presidenti dei club le nuove linee guida per i diritti TV del prossimo triennio. Un cammino che si preannuncia parecchio tortuoso, anche perché quest’anno per rendere il piatto più ricco si punta a far entrare anche i colossi del web e gli operatori, che potrebbero essere interessati ai diritti per la visione in streaming sulle sempre più usate piattaforme online.
Il nodo della questione però ruota tutto attorno al diritto di esclusività: negli ultimi anni i match delle squadre più importanti sono finiti sia su Mediaset sia su Sky, una cosa che Sky non ha mai visto di buon occhio. Se la pay TV di Murdock riuscisse ad esempio ad avere l’esclusiva assoluta della Juventus i tifosi sarebbero costretti a sottoscrivere un abbonamento a Premium per la Champions e uno a Sky per il campionato, situazione spiacevole anche dal punto di vista dei costi. Ma non sarebbe meno spiacevole se Premium dovesse prendersi per esempio un Napoli o una Roma in esclusiva.
Riccardo Pugnalin, executive vice president communication and public affairs di Sky Italia, ribadisce il concetto oggi in una intervista a Gazzetta: «Se la Lega, detentrice dei diritti, confermasse la formula della vendita per piattaforma o per più piattaforme, cioè senza l’esclusiva, in Italia, al contrario di quanto avviene in Europa dove il valore complessivo per le Leghe si è accresciuto, avremmo dei prezzi più bassi sia per tutti gli operatori sia per i consumatori».
In poche parole se dovesse passare la linea del “tutto a tutti” Sky offrirebbe molto meno e il piatto sarebbe più povero. Però, con un costo di spesa inferiore, scenderebbe anche il prezzo per il consumatore, un po’ perché ci sono meno costi da coprire un po’ perché l’offerta sarebbe comunque più povera. La Lega spera ovviamente di compensare con le offerte delle new entry, web e operatori, ma potrebbero non essere sufficienti per soddisfare i desideri dei club che sono ancora troppo dipendenti dai diritti televisivi.
Certo la scelta non è facile: meno operatori, pacchetti più segmentati e esclusive ad un costo più alto o tanti pacchetti con tutto ad un costo più basso per tutti. I consumatori propendono ovviamente per la seconda soluzione.
fonte: tvblog