Le indagini, iniziate nel settembre 2016 e coordinate dal pm Giangiacomo Pilia, hanno interessato le piattaforme che consentivano l'accesso abusivo ai canali. Venivano offerti contenuti pirata sia in modalità «streaming live», cioè in diretta, che in modalità «streaming on demand», fruibili, quindi, a richiesta degli internauti. Due le persone indagate che gestivano le attività: un soggetto residente in provincia di Varese, ritenuto dagli investigatori l'amministratore commerciale della piattaforma illegale e un secondo residente nel maceratese, che, in concorso con l'amministratore commerciale della piattaforma web investigata, gestiva tecnicamente i flussi per la fruizione dei contenuti illeciti e per l'approvvigionamento dei siti pirata.
Nel corso delle perquisizioni sono stati sequestrati personal computer, decoders, tessere Sky, un Tvbox, carte ricaricabili Poste Pay, utilizzate per ottenere i pagamenti degli abbonamenti illegali, uno smartphone, un router, un tv encoder, una tv kplus. I due indagati sono accusati di violazione delle leggi sul diritto d'autore, frode informatica e contraffazione.
Fonte: Digital-News