“Tra cinque, massimo otto anni spariranno come Yahoo è scomparsa. […] Yahoo sta ancora guadagnando, ottiene profitti, ha ancora 13.000 impiegati, ma è al 10% del valore che aveva nel 2000. Per tutti i tipi d’intenti e scopi, è scomparsa.”
Cosa porterà Facebook alla rovina? Ce lo dice sempre Jackson:
“Il mondo si muove sempre più velocemente, ed è sempre più competitivo, non meno. Credo che chi domina nella sua generazione avrà tempi difficili nel muoversi nella nuova generazione. Facebook potrà comprare tante società nel campo mobile, ma sono sempre un sito grande e grosso diverso da un’app mobile.”
Il riferimento va ovviamente in questo caso all’acquisto di Instagram, avvenuto ad aprile per la considerevole cifra di 1 miliardo di dollari. Proprio come parte della documentazione precedente all’approdo in borsa, Facebook aveva già individuato il campo mobile come uno dei suoi fattori di rischio, ammettendo quindi la sfida richiesta per restare al passo coi tempi.
Nel frattempo, le azioni del social network hanno chiuso la giornata di lunedì a quota 26,90$, dopo essere partite il 18 maggio col valore di 38$: un 30% circa andato in fumo in pochissimo tempo, che ha fatto suonare più di un campanello d’allarme negli investitori e, appunto, nelle previsioni degli analisti.
Tornando a Jackson, secondo l’analista Facebook sarebbe parte della seconda delle tre generazioni che attualmente popolano la rete: la prima generazione, composta da Google e Yahoo, ha fatto da portale in grado di organizzare e aggregare le informazioni sul web, mentre la seconda - quella dei social network - sarebbe riuscita a capitalizzare il cosiddetto social web. La terza, quella delle mobile app, è invece composta da Instagram e simili, dedicate all’utenza mobile.
“Quando guardi a queste tre generazioni, non importa quanto successo tu abbia in una delle tre: è difficile tradurre il successo in una generazione successiva. Non importa quanti soldi hai in banca, non importa quanti intelligenti dottorati hai a lavorare per te. Guardate a come Google abbia trovato difficoltà nel muoversi nel campo social, credo che Facebook avrà lo stesso tipo di difficoltà nel muoversi verso il mobile.”
fonte: downloadblog