Il primo esercizio (chiuso al 30 giugno 2016) sotto la guida di Sky vede inoltre i costi produttivi pari a 42,5 milioni (di cui 32,7 milioni per l’acquisto di diritti tv) e un risultato operativo negativo per 16,7 milioni. Bilancio poco positivo quindi per Nuova società televisiva italiana srl (ex Mtv Italia srl), casa editrice di Tv8 controllata al 100% da Sky Italian holdings spa.
Le cause del flop sono da ricercare in primo luogo nel lento passaggio di consegne del canale da Mtv a Sky: la raccolta pubblicitaria è andata a Sky Media dal 1° agosto 2015, ma la linea editoriale e il nome stesso del canale sono diventati definitivi solo a inizio 2016, rendendo difficilmente giudicabili questi mesi di start-up.
La seconda ragione del bilancio negativo è data dall’alto costo della produzione, nonostante la crescita della raccolta pubblicitaria. Nuova società televisiva italiana ha come unica fonte di reddito la raccolta della concessionaria pubblicitaria di Sky e la sua principale fonte di costi è la stessa Sky, che le vende contenuti pregiati quali film, produzioni originali tipo Italia’s got talent o Edicola Fiore, repliche di X-Factor o Masterchef, o i diritti tv delle gare di MotoGp o dei match calcistici di Europa League. Perciò è la stessa Sky, in base ai listini prezzi applicati di volta in volta, che determina in toto i destini di bilancio di TV8.
Facendo un confronto con quanto accadeva sotto la gestione Mtv, si può notare come i ricavi pubblicitari, in un anno, siano cresciuti del 23%, salendo a quota 25,7 milioni. I costi di produzione però sono saliti del 154%, passando in 12 mesi da 16,7 milioni a 42,5 milioni.
TV8 manda in onda produzioni pregiate ed eventi sportivi da grande canale generalista che costano tanto, ma che hanno determinato il raddoppio degli ascolti (1,6% di share medio in prima serata). E nel 2017 l’emittente in chiaro di Sky punta al 2% di share in prime time. Ma l’anno prossimo dovrà anche essere in grado di raccogliere 40-50 milioni di euro di spot per coprire i costi necessari a Sky per la produzione dei programmi.
fonte: tvblog