Una mossa pensata soprattutto per i giovanissimi che oramai si sintonizzano solo su smartphone e tablet. «Non c'e' dubbio che ai millennial piacciono i contenuti televisivi ma non vogliono usufruirne nelle modalita' tradizionali», ha spiegato Susan Wojcicki, amministratore delegato di YouTube. Il sorpasso sulla tv tradizionale e' gia' avvenuto per le generazioni piu' giovani ed entro il 2020 avverra' per tutti. e' stato il rapporto sui media di Ericsson, azienda attraverso cui passa il 40% del traffico 'mobile' del pianeta, a fotografare pochi mesi fa il cambio di abitudini. Anche in Italia dove l'offerta on-demand e' rappresentata - oltre che da Netflix e Amazon Prime Video - anche da Now Tv di Sky, Infinity di Mediaset, Raiplay, Timvision, Vodafone tv. Inoltre, il 20% di chi usa uno smartphone per vedere video comincia a pagare i vari servizi.
E sono proprio i dispostivi mobili a trainare i video. A dimostrazione di come il mondo dei contenuti stia cambiando decisamente pelle la decisione degli Oscar di aprire ai nuovi prodotti dello streaming: Amazon Prime Video ha conquistato tre statuette per Manchester By The Sea e Il Cliente, mentre una quarta e' andata a Netflix per il documentario The White Helmets. E proprio in questi giorni, al Mobile World Congress di Barcellona, il Ceo di Netflix Reed Hastings ha spiegato che l'azienda si adattera' a qualsiasi scenario, dalla realta' virtuale alle lenti a contatto 'smart' fino all'Intelligenza artificiale. YouTubeTv - da non confondere con YouTube Red, il servizio in abbonamento per eliminare la pubblicita' - si basa su internet invece che sul cavo o sul satellite, ed e' accessibile da ogni dispositivo, anche la smart tv.
Gli abbonati avranno accesso a 40 canali, fra i quali Abc, Cbs, Fx, Freeform, Espn, Fox Sports e Nbc Sports. E potranno aggiungere Showtime e canali dedicati al calcio pagando una ulteriore commissione. Insomma, show, sport, serie tv, film, notizie, cartoni animati ad un prezzo valido per sei account ad abbonamento. Tra i servizi accessori anche la possibilita' illimitata di registrare ogni contenuto su cloud e di mantenerlo in archivio per nove mesi Oltre a sfidare la tv, la mossa di YouTube ha pure l'obiettivo di agganciare il mercato della pubblicita' televisiva per trasformare una parte del suo impressionante bacino d'utenza in redditivita'. Google non comunica i suoi dati ma, secondo indiscrezioni, YouTube ha registrato 4 miliardi di dollari di ricavi nel 2014 raggiungendo il 'break even'.
fonte: hdblog