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Mps: De Benedetti, Zunino e Zaleski. I debitori eccelle

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    Mps: De Benedetti, Zunino e Zaleski. I debitori eccellenti di Siena

    Per scoprire chi non ha restituito i prestiti erogati dal Montepaschi basta scorrere l’elenco dei principali fallimenti e ristrutturazioni debitorie del Paese


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    Di Luca Spoldi
    e Andrea Deugeni

    Dopo le parole del presidente dell'Abi Antonio Patuelli, cresce la curiosità da parte di molti di conoscere l’elenco “nero” dei grandi debitori che non hanno saldato i propri conti con Mps, ma l’attesa rischia di essere quanto meno sproporzionata ai risultati che probabilmente si otterranno.
    Del resto chi volesse capire dove Mps (e le altre grandi banche nazionali) hanno perso soldi in questi ultimi anni, non avrebbe che da sfogliare l’elenco dei fallimenti e delle ristrutturazioni debitorie che sono seguite alla crisi del 2009. Gruppi immobiliari, grandi e medie aziende industriali e commerciali, che solo pochi anni prima rappresentavano la clientela “eccellente” dei nostri istituti di credito, hanno bussato alla porta delle banche per farsi sforbiciare centinaia di milioni di euro di debiti, con la sola alternativa di portare altrimenti i libri in tribunale.
    Quali sono dunque questi grandi debitori di Siena? Ecco alcuni nomi eccellenti che sicuramente compariranno nell'elenco. La Carlo Tassara del finanziere Romain Zaleski, da sempre vicino all’ex deus ex machina di Intesa Sanpaolo, Giovanni Bazoli, già nel 2009 sottoscrisse un primo accordo di “stand still” per allungare il debito, poi esteso sino al 2013, in particolare con Intesa Sanpaolo (esposta per 1,2 miliardi), UniCredit (mezzo miliardo), Mps (200 milioni) e Ubi Banca (150 milioni). Alla fine 650 milioni di crediti anziché essere rimborsati sono stati trasformati in azioni della ex holding di Zaleski.
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