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corriere della sera
Murdoch compra Murdoch
Vuole tutta Sky, con la 21 Century fox
La società Usa controllata da James Murdoch pronta a pagare 18,5 miliardi di sterline per la pay tv britannica. L’impatto della Brexit: dollaro apprezzato sulla sterlina
di Fausta Chiesa
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La 21st century Fox ha lanciato un’offerta di acquisto su Sky. E’ come dire che Murdoch vuole comprare Murdoch, visto che il magnate australiano controlla entrambi i gruppi. E i due gruppi sono già intrecciati: Fox, che è il frutto del riassetto organizzativo di News Corporation (che fu chiusa) nel 2013, controlla con il 39% il colosso delle pay tv. La notizia è che ieri il gruppo americano ha lanciato un’offerta d’acquisto da 10,75 sterline in contanti per azione (un prezzo che il titolo non vedeva da aprile) allo scopo di rilevare le quote non ancora possedute, valutando l’intero gruppo televisivo 18,5 miliardi di sterline. Per condurre la trattativa Sky ha formato un comitato di consiglieri indipendenti, visto che la società target è controllata dall’offerente. James Murdoch, presidente di Sky, non ne fa parte in quanto è amministratore delegato di 21st Century Fox.
I dettagli il 6 gennaio
Una nota ha precisato che l’accordo sul prezzo è stato raggiunto dai consiglieri indipendenti dei due board anche se «alcuni aspetti dell’intesa vanno ancora discussi» e dunque «non ci può essere con certezza un’offerta da parte di 21st Century Fox, né sui termini dell’offerta stessa». Di concreto, c’è una manifestazione di interesse, che sarà dettagliata il 6 gennaio. Il board di Sky, assistito da Morgan Stanley, Pjt Partnes e Barclays, ha annunciato l’intenzione di «raccomandare ai soci di Sky di accettare l’offerta, a condizione che sia raggiunto un accordo su tutti i termini». Secondo il consiglio, l’offerta di Murdoch rappresenta «un premio del 40% sul prezzo di chiusura dello scorso 6 dicembre, ultimo giorno prima della presentazione dell’offerta, e un premio del 36% sulla chiusura dell’8 dicembre, giorno prima dell’annuncio» di ieri.
Lo «sconto» con la Brexit
L’operazione è industriale perché in questo modo Murdoch unifica le piattaforme televisive, Sky e Fox in particolare. Ma è anche finanziaria, perché a causa del deprezzamento della sterlina sul dollaro avviene a sconto di quasi il 20% rispetto al cambio pre Brexit. Rupert Murdoch vuole consolidare il suo impero. Ed è il secondo tentativo. Nel giugno 2010, News Corporation aveva lanciato un’offerta da 8 miliardi di sterline su Sky, che allora si chiamava British Sky Broadcasting. Ma l’operazione, che avrebbe concentrato il settore dei media nel Regno Unito, andò in fumo. A luglio 2011, News Corporation gettò la spugna a causa dello scandalo scoppiato sul suo giornale News of the World in merito ai presunti mezzi utilizzati dai giornalisti del tabloid per raccogliere informazioni, con intercettazioni telefoniche abusive e corruzione di poliziotti. News Corporation quindi si sciolse per far nascere 21st Century Fox, dove sono state raccolte le attività televisive e cinematografiche, e la News Corp, che ha ereditato le attività editoriali.
Murdoch compra MurdochVuole tutta Sky, con la 21 Century fox
La società Usa controllata da James Murdoch pronta a pagare 18,5 miliardi di sterline per la pay tv britannica. L’impatto della Brexit: dollaro apprezzato sulla sterlina
di Fausta Chiesa
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La 21st century Fox ha lanciato un’offerta di acquisto su Sky. E’ come dire che Murdoch vuole comprare Murdoch, visto che il magnate australiano controlla entrambi i gruppi. E i due gruppi sono già intrecciati: Fox, che è il frutto del riassetto organizzativo di News Corporation (che fu chiusa) nel 2013, controlla con il 39% il colosso delle pay tv. La notizia è che ieri il gruppo americano ha lanciato un’offerta d’acquisto da 10,75 sterline in contanti per azione (un prezzo che il titolo non vedeva da aprile) allo scopo di rilevare le quote non ancora possedute, valutando l’intero gruppo televisivo 18,5 miliardi di sterline. Per condurre la trattativa Sky ha formato un comitato di consiglieri indipendenti, visto che la società target è controllata dall’offerente. James Murdoch, presidente di Sky, non ne fa parte in quanto è amministratore delegato di 21st Century Fox.
I dettagli il 6 gennaio
Una nota ha precisato che l’accordo sul prezzo è stato raggiunto dai consiglieri indipendenti dei due board anche se «alcuni aspetti dell’intesa vanno ancora discussi» e dunque «non ci può essere con certezza un’offerta da parte di 21st Century Fox, né sui termini dell’offerta stessa». Di concreto, c’è una manifestazione di interesse, che sarà dettagliata il 6 gennaio. Il board di Sky, assistito da Morgan Stanley, Pjt Partnes e Barclays, ha annunciato l’intenzione di «raccomandare ai soci di Sky di accettare l’offerta, a condizione che sia raggiunto un accordo su tutti i termini». Secondo il consiglio, l’offerta di Murdoch rappresenta «un premio del 40% sul prezzo di chiusura dello scorso 6 dicembre, ultimo giorno prima della presentazione dell’offerta, e un premio del 36% sulla chiusura dell’8 dicembre, giorno prima dell’annuncio» di ieri.
Lo «sconto» con la Brexit
L’operazione è industriale perché in questo modo Murdoch unifica le piattaforme televisive, Sky e Fox in particolare. Ma è anche finanziaria, perché a causa del deprezzamento della sterlina sul dollaro avviene a sconto di quasi il 20% rispetto al cambio pre Brexit. Rupert Murdoch vuole consolidare il suo impero. Ed è il secondo tentativo. Nel giugno 2010, News Corporation aveva lanciato un’offerta da 8 miliardi di sterline su Sky, che allora si chiamava British Sky Broadcasting. Ma l’operazione, che avrebbe concentrato il settore dei media nel Regno Unito, andò in fumo. A luglio 2011, News Corporation gettò la spugna a causa dello scandalo scoppiato sul suo giornale News of the World in merito ai presunti mezzi utilizzati dai giornalisti del tabloid per raccogliere informazioni, con intercettazioni telefoniche abusive e corruzione di poliziotti. News Corporation quindi si sciolse per far nascere 21st Century Fox, dove sono state raccolte le attività televisive e cinematografiche, e la News Corp, che ha ereditato le attività editoriali.