Le indicazioni fornite dicono che alla fine del processo ci saranno tra i 200 e i 300 milioni di dollari di risparmio ogni anno fiscale (il primo utile sarà quello 2020), ma prima di allora ci saranno comunque delle spese da affrontare: tra liquidazioni e spese di ristrutturazione si potrebbe arrivare a spendere 500 milioni nel frattempo, ma si tratta di spese prevedibili e che a regime saranno ammortizzate in un paio d'anni tra svalutazione e risparmi.
"Nonostante la situazione sui mercati resti davvero complicata, siamo impegnati nel cambiare nel profondo e continuiamo a ritenere che le opportunità nella mobilità e nei servizi possano garantire una crescita a lungo termine, così come le innovazioni nella stampa A3 e la digitalizzazione e la manifattura digitale grazie alle nostre soluzioni di stampa 3D": sono le parole di Dion Weisler, CEO di HP. Che ha anche ribadito come questa strategia dovrebbe garantire un adeguato flusso di cassa e profitti, tali da consentire ad HP di investire per diversificare e garantire la crescita.
A oggi non si sa ancora come verranno selezionati i dipendenti che saranno coinvolti nella ristrutturazione, né in quali nazioni e rami dell'azienda verranno operati i tagli. HP sta anche acquisendo il business delle stampanti Samsung, che si porta in dote circa 6.500 dipendenti: probabilmente ci saranno molte sovrapposizioni da semplificare, e senz'altro questa occasione sarà sfruttata per effettuare gli aggiustamenti necessari. In totale, il numero di dipendenti di HP si assesta su circa 50mila unità.
Nel frattempo, comunque, HP vuole mandare un segnale al mercato: per questo ha avviato un programma di dividendi consistente che durerà per tutto il 2017. Una strategia volta a massimizzare i profitti e che dovrebbe garantire al titolo una buona performance a Wall Street.
fonte: hdblog