Il centro olio Eni di Viggiano POTENZA - Sei persone - funzionari e dipendenti del centro oli di Viggiano (Potenza) dell'Eni e l'ex sindaca Pd di Corleto Perticara - dove viene trattato il petrolio estratto in Val d'Agri - sono stati posti agli arresti domiciliari dai carabinieri per la tutela dell'ambiente perché ritenuti responsabili, a vario titolo, di "attività organizzate per il traffico e lo smaltimento illecito di rifiuti". Fra gli indagati, anche Gianluca Gemelli, imprenditore e compagno della ministra dello sviluppo economico Federica Guidi.
I militari hanno eseguito anche un'ordinanza di divieto di dimora nei confronti di un dirigente della Regione Basilicata. I provvedimenti cautelari - emessi dal gip del Tribunale di Potenza nell'ambito di un'inchiesta coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia - sono stati eseguiti nelle province di Potenza, Roma, Chieti, Genova, Grosseto e Caltanissetta.
I sei arrestati sono Rosaria Vicino, ex sindaco del Pd di Corleto Perticara; Vincenzo Lisandrelli (coordinatore ambiente del reparto sicurezza e salute all'Eni di Viggiano), Roberta Angelini (responsabile Sicurezza e salute dell'Eni a Viggiano), Nicola Allegro (responsabile operativo del Centro oli di Viggiano), Luca Bagatti (responsabile della produzione del distretto meridionale di Eni) e Antonio Cirelli (dipendente Eni nel comparto ambiente).
Inoltre, da fonti investigative e sindacali, si è appreso che sono stati eseguiti anche due decreti di sequestro nel centro oli di Viggiano con possibili conseguenze sulla produzione di petrolio: è in Val d'Agri, infatti, che si trovano giacimenti di idrocarburi di interesse nazionale. Interpellata, Eni non commenta e spiega che i legali del gruppo stanno analizzando la situazione: quando il quadro sarà completo saranno forniti commenti. Il gruppo sottolinea di stare collaborando con la magistratura.
Gianluca Gemelli, imprenditore e commissario di Confindustria Siracusa, è accusato di traffico di influenze illecite perché “sfruttando la relazione di convivenza che aveva col Ministro allo Sviluppo economico - si legge nel capo d'imputazione contenuto nell'ordinanza di misure cautelari - indebitamente si faceva promettere e otteneva da Giuseppe Cobianchi, dirigente della Total” le qualifiche necessarie per entrare nella “bidder list delle società di ingegneria” della multinazionale francese, e “partecipare alle gare di progettazione ed esecuzione dei lavori per l'impianto estrattivo di Tempa Rossa”.
E dagli atti dell'inchiesta spunta un'intercettazione della ministra che rischia di mettere in difficoltà il governo. "Domani dovremmo riuscire ad approvare quell'emendamento", dice la Guidi a Gemelli. Nella stessa intercettazione viene citata anche Maria Elena Boschi. Nessuna delle due ministre è indagato.
Nell'ambito della stessa inchiesta condotta dagli agenti della Squadra mobile di Potenza, è finito ai domiciliari l'ex sindaco di Corleto Perticara (Potenza), che è il paese dove sta sorgendo il Centro oli Tempa Rossa. Per l'ex vicesindaco, Giambattista Genovese, il gip Tiziana Petrocelli ha disposto il divieto di dimora nel comune. Entrambi sono accusati di “plurime condotte di concussione e corruzione”
Nell'ambito di un secondo filone d'indagine condotto dai carabinieri del Noe è stata posta sotto sequestro parte dell'impianto Eni di Viggiano.
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