I militari liguri, coordinati dal sostituto procuratore Luca Monteverde, hanno individuato il meccanismo: il "capo" intercettava il segnale e, grazie alla sua sofisticata apparecchiatura, riusciva a veicolare il segnale intercettato illegalmente nelle abitazioni dei clienti che lo pagavano.
Gli stessi finanzieri, affiancati da consulenti specialisti di Sky e Mediaset, hanno effettuato numerose perquisizioni domiciliari e sequestrato gli apparecchi-pirata. Secondo l'ipotesi accusatoria il sistema funzionava da almeno otto mesi, durante i quali l'organizzatore della rete truffaldina ha intascato circa 50mila euro, procurando un danno alle emittenti di circa mezzo milione di euro.
Sono 240 i clienti identificati come "utilizzatori del servizio", anch’essi tutti denunciati per violazione della legge sul diritto d'autore. Una rete nazionale, considerato che sono ben ventitré le Procure della Repubblica territorialmente coinvolte.
Non solo: l'indagine ha appurato che la sorgente dei segnali criptati si trovava in territorio francese, per cui le indagini continuano in ambito transfrontaliero.
fonte: lanazione.it