Avezzano. La Guardia di Finanza ha scoperto e sequestrato nella Marsica una postazione informatica connessa alla rete che costituiva la base operativa da dove venivano decodificati i segnali audiovisivi protetti e trasmessi in tempo reale via web ai clienti, attraverso alcuni server di «appoggio» altamente performanti situati all’estero.
Il sistema era gestito da un’associazione a delinquere che opera in varie regioni dedita al «card sharing», cioè la condivisione illecita, attraverso la rete, dei servizi di alcune tra le maggiori piattaforme televisive a pagamento. In un comune marsicano operava un 35enne che gestiva la super postazione. L’operazione, condotta in collaborazione con diversi reparti del Corpo, ha consentito di emettere 92 provvedimenti di perquisizione e sequestro anche in Trentino Alto Adige, Lazio, Veneto e Calabria.
L’indagine, durata circa un anno è stata condotta dall’unità di ricerca informativa del Comando Provinciale di Trento ed è stata coordinata dalla Procura distrettuale della Repubblica di Trento. Sono stati sequestrati decoder e apparati informatici decine di hard disk, utilizzati sia dagli associati sia dai clienti. Le indagini hanno permesso di denunciare tutti e nove i componenti dell’associazione per delinquere (2 residenti in provincia di Trento, 5 a Roma, 1 a Viterbo ed 1 a L’Aquila) nonche’ di identificare e segnalare 83 clienti (28 residenti in Trentino, 50 a Roma, 2 a L’Aquila, 1 a Rieti, 1 a Verona ed 1 a Cosenza), anch’essi destinatari delle perquisizioni in atto e, in quanto utilizzatori dei decoder modificati e dell’illecito servizio, passibili di sanzioni penali.
L’organizzazione, secondo l’accusa, forniva keys digitali di accesso a server esteri per vedere in chiaro programmi pay. Con un canone mensile, l’organizzazione forniva ai clienti le keys digitali di accesso ai server esteri, necessarie per leggere in chiaro tutti i programmi televisivi a pacchetto e pay per view di alcune tra le maggiori società di settore, attraverso apparati in gran parte forniti dalla stessa organizzazione (decoder client) già modificati per la ricezione delle trasmissioni Oip (Over internet protocol). Il servizio offerto dall’organizzazione, in piena distorsione del mercato di settore, comprendeva la totalità dei pacchetti e programmi televisivi forniti a pagamento, in particolare, Sky e Mediaset Premium. con un risparmio che arrivava anche all’80% del listino ufficiale, a cui si affiancava un’assistenza h24, 7 giorni su 7, sia on-line (telefonica ed in remoto via internet), sia a domicilio, nei casi in cui risultava necessario intervenire di persona sull’apparecchio di ricezione modificato.
È emerso che la stessa organizzazione rivendicava, nel tempo, alcune centinaia di clienti in tutta Italia, tra cui gli attuali destinatari dei provvedimenti di perquisizione emessi dall’Autorità giudiziaria di Trento, individuati anche attraverso diversi accertamenti finanziari su carte prepagate e conti correnti. Il danno al mercato di settore può essere stimato in circa un milione di euro, con un conseguente danno per l’Erario derivante dal mancato introito della relativa tassazione fiscale.
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