Insulti a ebrei e gay. Bufera sul n.1 Figc. Sos razzismo: «Politica responsabile». «Ritardo culturale e analfabetismo psicologico». I numeri inchiodano l'Italia.
di Gabriele Perrone fonte lettera43
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02 Novembre 2015
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(© ImagoEconomica) Il presidente della Figc, Carlo Tavecchio.
In principio furono i calciatori neri «mangiabanane». Poi le donne «handicappate» nello sport. Ora gli «ebreacci» e gli omosessuali da «tenere lontani».
Carlo Tavecchio ci è cascato un'altra volta. O meglio, ha espresso nuovamente il suo pensiero attirandosi accuse di razzismo dall'opinione pubblica e dall'ambasciata d'Israele.
«GRAVE SILENZIO DELLA FIGC». Ma il presidente della Federcalcio (Figc) resta al suo posto.
«Un fatto estremamente grave» per Alberto Buttaglieri, responsabile delle relazioni esterne dell'associazione Sos razzismo che lotta contro le discriminazioni e la xenofobia. «Come minimo Tavecchio si dovrebbe dimettere e tutta la Figc dovrebbe dissociarsi», continua, «invece la federazione non prende posizione avallando luoghi comuni che sono il sintomo della nostra situazione politica e sociale arretrata».
«PAESE IN RITARDO CULTURALE». Le frasi di Tavecchio, secondo Buttaglieri, sono espressione di un Paese «in ritardo culturale» dove il razzismo e l'omofobia sono «radicati» da decenni e «manca un adeguamento normativo» su questi temi così attuali e importanti.
POLITICA E SCUOLA DEVONO AGIRE. «Servono leggi più efficaci e una riforma della scuola» che abbia al centro questi problemi, sostiene. Invece l'esistenza di «corruzione e piccoli assolutismi in ogni ambito» fanno sì che 'un Tavecchio' possa pronunciare frasi razziste e xenofobe continuando a ricoprire il suo ruolo pubblico. «Mi chiedo perché i migranti continuino a venire in Italia», aggiunge Buttaglieri.
- I dati del Pew research center sul razzismo in Europa. Gli italiani sono al primo posto tra i critici nei confronti di rom e i musulmani.
Il Pew research center: gli italiani sono i più razzisti d'Europa
In effetti i numeri sono impietosi: secondo il Pew research center, il nostro Paese è al primo posto nell'Unione europea per l'odio razziale con l'86% delle persone che ha un'opinione negativa sui rom e il 61% che non vede di buon occhio i musulmani.
Inoltre un italiano su cinque ha un qualche pregiudizio nei confronti degli ebrei: in questo caso siamo secondi solo alla Polonia, dove la destra xenofoba ha appena trionfato alle elezioni.
DISCRIMINAZIONI IN OGNI AMBITO. Il Centro d'informazione su razzismo e discriminazioni in Italia (Cirdi) sottolinea come l’antisemitismo sia diffuso anche online e i messaggi razzisti siano diventati «socialmente accettabili» sul web, dove i giovani passano gran parte delle loro giornate.
«ANALFABETISMO PSICOLOGICO». Forme di discriminazione sono sempre più frequenti a scuola, al lavoro, in politica e nello sport. E si traducono - conclude Buttaglieri - in un «analfabetismo psicologico» che va combattuto dalla politica, dalla Chiesa e dalle scuole. Per non essere più un Paese di 'Tavecchi'.