A dare la notizia è Rescuecom, società statunitense che si occupa appunto di assistenza e riparazione. Nel loro rapporto relativo al terzo trimestre 2015 è indicato che le difficoltà generate da Windows e dalle applicazioni Windows hanno generato il 56,4% delle chiamate per assistenza. Al secondo posto il malware (11,3%), problemi di prestazioni, compatibilità hardware, e via via problemi più o meno comuni.
Le difficoltà segnalata da Rescuecom sono certamente destinate a diminuire, mano a mano che le persone si abituano a Windows 10. È tuttavia interessante rilevare come la scelta di Microsoft si stia rivelando un'arma a doppio taglio: da una parte l'aggiornamento automatico e gratuito ha soddisfatto molti clienti e aiuta Microsoft a diffondere l'ultimo sistema operativo, che porta con sé il concetto di Windows As A Service.
Dall'altra però si dà un software nuovo a milioni di persone, la maggior parte delle quali non è abituata ad avere a che fare con novità più o meno complesse. Chiunque può usare un computer, è opportuno ricordarlo: non solo esperti e appassionati come i lettori di Tom's Hardware, ma anche impiegati nei vari settori, artigiani, insegnanti, istruttori di pattinaggio e chi più ne ha, più ne metta.
Forse Microsoft avrebbe dovuto pensare a un qualche tutorial da aggiungere a Windows 10, magari un'icona aggiuntiva con istruzioni pronte all'uso per i meno esperti. Ma alla fine con ogni cambiamento questo problema si ripresenta, e c'è sempre da mettere in conto il tempo necessario per abituarsi alla novità – vale per tutti, non solo per Microsoft.
I più avvezzi alla tecnologia hanno già digerito Windows 10 senza problemi, ma per Microsoft è importante tutto il resto del pubblico: non solo per Windows in sé, ma anche e soprattutto per l'uso e la diffusione di Office, One Drive, Skype, Groove e così via. Fino a che i clienti percepiranno il prodotto Microsoft come qualcosa di difficile, o peggio ancora come un ostacolo apparso all'improvvisto, l'azienda avrà un problema da risolvere.
fonte: hdblog