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Nel 2015 il sorpasso: più telefonini che esseri umani

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    con copia incolla da Lastampa.it

    Nel 2015 il sorpasso: più telefonini che esseri umani



    Al XVI Evento annuale Ericsson presenta un’indagine realizzata con Luiss: per tre italiani su quattro il digitale è una nuova opportunità di lavoro








    bruno ruffilli



    Il sorpasso è previsto per quest’anno: le linee telefoniche mobili, ora a quota 7,2 miliardi, supereranno la popolazione globale (7 miliardi). Più telefonini che esseri umani, insomma, e nel 2016 nel mondo una persona su due avrà uno smartphone. Ericsson la chiama da tempo Networked Society, società connessa, una visione di futuro dove tutto ciò che potrà beneficiare di una connessione sarà connesso generando benefici per gli uomini, le imprese e l’ambiente e consentendo alle persone di realizzare il loro pieno potenziale e di creare un futuro più sostenibile. A dirla così, pare un’utopia, magari anche un po’ inquietante: ma la società connessa è già realtà.

    Se n’è parlato oggi alla XVI edizione dell’Evento Annuale Ericsson, che ha coinvolto rappresentanti del mondo delle telecomunicazioni, dell’industria e delle istituzioni e start-up, per discutere del ruolo dell’innovazione a sostegno dello sviluppo sociale, culturale ed economico dell’Italia. Il convegno è intitolato “We are all Change Makers”, siamo tutti artefici del cambiamento: anche in Italia, che è un Paese sempre più connesso e digitale. Secondo lo studio “Gli italiani e la Società Connessa,” condotto da Ericsson in collaborazione con LUISS Guido Carli, presentato oggi in anteprima, gli italiani ripongono infatti grande fiducia nella tecnologia e nella società connessa: servizi pubblici (31%), istruzione (29%) e sanità (27%) sono i tre ambiti che più degli altri, potrebbero beneficiare degli effetti positivi della digitalizzazione. Che intanto nella vita degli italiani è già arrivata: due persone su tre usano smartphone e tablet per connettersi anche quando sono in casa. Per il 71 per cento degli intervistati il digitale è in grado di migliorare la qualità della loro vita e per 72 per cento sono leve strategiche per lo sviluppo economico del Paese, attraverso la creazione di nuovi mercati e nuovi posti di lavoro.

    I nuovi mestieri potrebbero essere molto diversi da quelli attuali, basati su forme di economia collaborativa e non sugli schemi tradizionali di impresa. L’ospite di onore dell’evento, l’economista Jeremy Rifkin non lo cita, ma un esempio di successo può essere segnalato anche in Italia: Spotify, la più diffusa delle piattaforme di musica in streaming online, che ha contribuito a riportare in positivo il bilancio della nostra industria musicale. Le canzoni non si scaricano più, ma si ascoltano pagando un canone (o ascoltando uno spot) connettendosi a un computer dall’altra parte del mondo dove sono immagazzinate. È un’applicazione del cloud computing, come anche Google Docs o la nuova versione di Microsoft Office: si paga un servizio solo se lo si usa quando lo usa, col vantaggio di potevi accedere in ogni momento da apparecchi diversi.

    “Ora che la mobilità, la banda larga e il cloud si stanno rapidamente diffondendo in tutto il mondo siamo di fronte ad un momento di profonda trasformazione,” osserva anche Nunzio Mirtillo, amministratore delegato di Ericsson in Italia e Presidente della Regione Mediterranea dell’azienda svedese. E il prossimo passo sarà il 5G, la tecnologia di trasmissione dati superveloce che già sta uscendo dalla fase di sperimentazione: consentirà di scambiare più informazioni in meno tempo, e con tempi di risposta ridottissimi; per gli utenti normali vorrà dire che non si vedranno più clessidre e rotelline che girano in attesa di un video, per l’industria e per la società in genere mille altre applicazioni possibili dal telelavoro alla medicina a distanza, dalla didattica alla realtà virtuale.
    con copia incolla da Lastampa.it
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