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Arriva HTTP 2: ecco come cambia il web

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    Arriva HTTP 2: ecco come cambia il web

    A sedici anni dalla nascita, è pronta la nuova versione del protocollo che fa muovere la Rete, con numerosi miglioramenti in termini di velocità e sicurezza. E già si lavora alla prossima release




    antonino caffo

    Dietro la sigla che precede gli indirizzi web che si digitano ogni giorno c’è tutta la storia di internet. Alla fine del 1980 Tim Berners-Lee sviluppò le basi di internet all’interno dei laboratori del Cern di Ginevra, realizzando la prima versione dell’HTTP conosciuta con la numerazione 0.9. L’HyperText Transfer Protocol serviva, e serve ancora, come strumento per veicolare le informazioni sul web sfruttando le autostrade che partono dai server e passano per i computer delle persone.



    Il primo protocollo realmente funzionante e pronto per essere testato al di fuori del bunker svizzero arrivò nel 1991 con la versione 1.0 a cui seguì l’aggiornamento del 1999 alla 1.1. Da quel momento il suffisso non è stato più modificato anche se attorno a lui la rete diventava più veloce e protetta, grazie ad implementazioni come l’HTTPS.



    Aggiornamento storico

    Con una premessa del genere, è chiaro che l'aggiornamento dell’HTTP alla versione 2.0 diventa un momento da ricordare e tramandare alle nuove generazioni di informatici. Il responsabile dell’Internet Engineering Task Force HTTP Working Group ha diffuso di recente sul proprio blog la notizia dell’imminente chiusura dei lavori sullo sviluppo dell’HTTP 2.0 che diventerà presto il nuovo standard del web. Niente paura: non dovremo digitare nessun numero in più dopo il suffisso per poter navigare; i cambiamenti saranno visibili ma non comporteranno alcuna modifica nella modalità di scrittura degli indirizzi.



    Come si legge sul sito della Task Force , il processo di aggiornamento ha richiesto più di due anni di lavoro, 200 analisi e 17 bozze che hanno portato ad oltre 30 miglioramenti che hanno coinvolto anche Twitter, Google, Mozilla e Microsoft.



    I vantaggi maggiori: la velocità

    Il più grande aggiornamento di internet in sedici anni porta notevoli vantaggi nell’utilizzo quotidiano della rete. Prima di tutto un caricamento più veloce delle pagine grazie a una migliore gestione dei dati trasferiti, grazie a una tecnologia chiamata “server push” con cui il browser riceve la struttura generale di un sito prima che avvenga il vero e proprio scambio di dati con il server; in questo modo ad ogni pagina viene riservata una potenza di banda adeguata, così da caricare in tempo minore quelle più complesse.



    Più sicurezza alla navigazione

    Una delle novità in ambito sicurezza è la possibilità per i browser più conosciuti, come Chrome e Firefox, di consentire la navigazione solo sui siti web che supportano l’HTTP/2 in aggiunta alla crittografia TLS. Si tratta di un protocollo che garantisce una comunicazione sicura tra il server che ospita la pagina web e il computer che la visualizza; un’ulteriore forma di prevenzione contro portali che potrebbero contenere codice maligno sotto forma di virus nascosti dietro link, immagini e video. Proprio Google qualche giorno fa aveva annunciato dal blog del progetto Chromium il passaggio al protocollo appena verrà reso disponibile.



    Ma non è tutto: a quanto pare gli sviluppatori dell’Internet Engineering Task Force HTTP Working Group hanno intenzione di recuperare gli anni spesi a studiare come migliorare l’HTTP 1.1 concentrandosi già sulla terza versione del protocollo che, secondo PC World, punterebbe ancora di più sulla privacy con una nuova forma di controllo per quei siti che richiedono un accesso con nome utente e password.
    con copia incolla da Lastampa.it
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