Il film più atteso della stagione è finalmente in sala, ma non a Varazze, dove i cittadini hanno chiesto la sospensione dalla programmazione della sala parrocchiale del Cinema Teatro Don Bosco. Eppure, a detta di molti, il film è meno scandaloso del previsto.
Finalmente “50 sfumature di grigio” è in sala, per la gioia dei milioni di fan che hanno già prenotato i biglietti da mesi (200 mila le prevendite incassate), dei curiosi che vogliono scoprire se davvero Jamie Dornan e Dakota Johnson replicano le trasgressioni sadomasochistiche della coppia ormai più celebre della letteratura erotica Anastasia Steele e Chrstian Grey. La pellicola è stata programmata in circa 1000 sale in tutta Italia, un record degno di un cinepanettone. Non è stato però proiettato a Varazze, al Cinema Teatro Don Bosco, dove l’esercente ha improvvisamente cancellato tutti gli spettacoli inizialmente previsti. Passo indietro deciso dai proprietari della sala, i Salesiani? E invece no: a richiedere che “50 sfumature di grigio” fosse tolto dalla programmazione sono stati gli stessi abitanti della cittadina ligure, che hanno protestato con telefonate e lettere anonime contro l’uscita del film, ritenuto troppo spinto per una sala parrocchiale. Il cinema ha così sospeso le proiezioni e ora, ironia della sorte, rischia anche una sanzione con il distributore del film, Paramount Pictures, per non aver rispettato i termini del contratto.
Il film delude: troppo poco hot?
Nel frattempo, la presentazione ufficiale al Festival di Berlino di “50 sfumature” ha deluso buona parte della critica: come qualcuno già temeva, nonostante i 20 minuti di scene di sesso, dell’erotismo e delle scene bondage descritti nel romanzo di E.L. James è rimasto ben poco. I cittadini di Varazze hanno dunque protestato inutilmente? Non sono stati gli unici, comunque, a boicottare il film: negli Usa, gruppi che lottano contro la violenza sulle donne e siti anti-pornografia hanno scatenato una campagna contro il film, chiedendo al pubblico di disertare le sale.