Secondo gli exit poll la sinistra radicale di Alexis Tsipras ha stravinto le elezioni greche con una percentuale tra il 35,5 e il 39,5% dei voti. Seconda Neo Democratia con il 27-29%. Testa a testa per il terzo posto tra To Potami, formazione di centro sinistra, e i neonazisti di Alba Dorata.
Le prime proiezioni sui voti effettivamente scrutinati sono attese attorno alle 21,30 locali, mentre una stima più accurata è prevista intorno a mezzanotte.
Mentre ad Atene è forte l'attesa per gli exit poll, fonti vicine a Syriza, ma anche al Pasok, che già rimbalzano su alcuni media internazionali, indicano che il partito di Alexis Tsipras potrebbe raggiungere una percentuale di voti che garantisca la maggioranza assoluta di seggi. Si tratta ovviamente di indicazioni non ufficiali. Secondo queste indicazioni, Alba Dorata, il partito di estrema destra, sarebbe la terza forza della Grecia.
Il sistema elettorale
I greci devono eleggere 300 parlamentari, con un sistema elettorale combinato tra maggioritario e proporzionale. Il partito che si aggiudicherà il maggior numero di voti conquisterà un premio di maggioranza di 50 seggi, ma avrà bisogno di 151 parlamentari per formare una maggioranza. La legge elettorale greca prevede una soglia di sbarramento del 3 per cento per l'ingresso in Parlamento, ma la formula di scelta dei singoli deputati è più complessa: 12 seggi sono distribuiti attraverso liste bloccate, con una proporzione determinata dalla percentuale di voti ottenuta da ciascun partito; il resto dei parlamentari è eletto in base ai voti ottenuti in ogni collegio. Sono 22 le formazioni che si presentano al voto, ma solo sette secondo le previsioni riusciranno a superare la soglia di sbarramento.
Gli ultimi sondaggi
La media delle ultime rilevazioni vede in testa la sinistra radicale di Syriza guidata da Alexis Tsipras con il 35,7%, seguito da Nuova Democrazia del premier uscente Antonis Samaras con il 29,9%, To Potami (Il fiume, nuova formazione di centro-sinistra nata da un anno) con il 6,8%, Alba Dorata (partito di estrema destra) con il 6,2%, il Partito comunista con il 5,3%, il Partito socialista con il 5%, gli Indipendenti greci (formazione di destra nata dalla scissione di Nuova Democrazia) con il 3,6 per cento.
Cosa succede dopo il voto
Nonostante il premio di maggioranza, le previsioni della vigilia indicano che non sarà facile per Syrizia, e tanto meno per Nea Demokratia, riuscire a superare la soglia di 150 seggi, anche se nell’entourage di Tsipras si respira nelle ultime ore un certo ottimismo.
Se non c'è maggioranza assoluta il presidente dà al leader del che ha ottenuto più seggi tre giorni di tempo per formare una coalizione. Se fallisce, il mandato della durata di tre giorni viene passato al leader del secondo partito, poi a quello del terzo.
Se nessuno è in grado di formare un governo, il presidente chiede ai partiti di formare un governo di unità nazionale. Se non è possibile, come accadde nel 2012, i gruppi parlamentari partecipano a un governo ad interim per preparare un nuovo voto. Se non ci riescono, la guida del governo passa al presidente del Consiglio di Stato o al presidente della Corte suprema in attesa di nuove elezioni.