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Miami sperava (io no)

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  • Miami sperava (io no)

    ogniuno la pensa come vuole
    fonte lettera 43




    Il 9 gennaio 2015 è accaduto di nuovo: «Voci vicine alla famiglia dicono che Fidel Castro è morto e il governo cubano ha già convocato una conferenza stampa», ha scritto il quotidiano di Miami Las Americas, seguito dalle tivù dello stesso gruppo editoriale.
    Un annuncio apparso dubbio fin da subito, visto che quel giornale e quelle televisioni sono controllate dagli esuli cubani residenti a Miami e che da 50 anni non aspettano altro.
    «LA SOLITA BUFALA?». Subito la voce si è propagata sui social network, e in mezzo mondo c’era chi già postava frasi e immagini iconiche della revolución, ma stavolta erano in tanti a dubitarne: «Fidel è morto o è la solita bufala?».
    Il ministero degli Esteri cubano ha quindi annunciato che non c’era nessuna conferenza stampa in programma, senza fare alcun riferimento al líder máximo.
    Tutto falso, anche stavolta.
    DAL 2006 SI È RITIRATO. Da quando Fidel Castro ha lasciato gli incarichi politici e la scena pubblica, nel 2006, in seguito a un’emorragia intestinale, sono talmente tante le volte in cui è stato ucciso virtualmente al punto da convertire una faccenda molto seria in una specie di barzelletta.
    Quando la sua ora arriverà davvero, è lecito supporre che, almeno fino all’annuncio ufficiale da parte delle autorità de L’Avana, non ci crederà nessuno.
    88 ANNI, SALUTE PRECARIA. Certo, va detto che il leader della revolución ha 88 anni, la sue condizioni di salute non sono ottimali (oltre un anno fa ha smesso di scrivere le sue celebri “reflexiones” sul quotidiano Granma), ma fino a oggi le invenzioni di chi lo vorrebbe morto sono servite a nulla. Se non ad allungargli la vita.
    Il giornalista cubano Ivan García ha raccontato di aver contato e archiviato almeno 80 volte, dal 2006 al 2015, in cui Fidel Castro è stato dato per morto.
    Ormai a L’Avana hanno smesso da tempo di preoccuparsi delle smentite, quella del 9 gennaio - peraltro relativa alla conferenza stampa e non alle condizioni di salute di Castro - è arrivata dopo i silenzi in varie precedenti occasioni.
    Ogni tanto riappare in pubblico: debilitato e sempre in tuta
    L'Avana: Fidel Castro e il presidente argentino Cristina Kirchner.



    Tra le bufale più celebri quella dell’estate 2009, che fu presa seriamente da molti giornali, e che spinse Fidel ad apparire il giorno dopo in un mercato a L’Avana.
    Sempre magro, un po’ debilitato e con l’inseparabile tuta, ma comunque vivo e vegeto.
    A settembre del 2011 le voci sulla sua morte tornarono a impadronirsi del web, in particolare di Twitter, dove l’hashtag #muriófidel fu tra i trending topic più usati nel mondo ispanofono.
    Pochi giorni dopo Castro apparve in diretta su Tvt, la tivù venezuelana di Stato, in un’intervista in cui disse: «Sì, mi hanno ucciso già diverse volte, eppure come vedete sono sempre qui».
    LA FOTO DENTRO LA BARA. In un’altra occasione circolò sul web una foto, di quelle con cui è più facile fare abboccare gli ignari utenti del web, in cui l’ex presidente cubano appariva disteso dentro una bara, pallido e con un’improbabile casacca bianca. Fidel è morto? Fidel è vivo.
    COINVOLTA LA SÁNCHEZ. Nel 2012 gli ennesimi rumor sulla sua dipartita innescarono l’interessamento di Yoani Sánchez e sembrò che in molti ci credessero davvero: «Il mio telefono continua squillare, tutti mi chiedono delle condizioni di salute di Fidel», scrisse in un tweet la blogger anti-castrista, «ma non ho notizie certe in merito».
    Poi niente, anche quella volta, mentre nelle strade di Little Havana, a Miami, i dissidenti dell’esilio già celebravano la scomparsa dell’odiato barbudo.
    E il mito della sua resistenza fisica si alimenta
    Ernesto Che Guevara e Fidel Castro nel 1960.



    Insomma, per vedere il feretro di Fidel gli anti-castristi dovranno ancora attendere, nessuno può sapere quanto, ma ciò che è certo è che queste continue false notizie della sua morte sono servite ad alimentare, se non il mito della sua immortalità, sicuramente quello della sua resistenza, della sua forza fisica.
    Una virtù peraltro sempre confermata dai suoi compagni d’armi e di vita, dai leader politici che lo hanno incontrato, e anche da qualcuno dei suoi nemici.
    «SONO ANCORA QUI». Una capacità di resistenza agli acciacchi dell’età che fa il paio con la sua invulnerabilità, quasi mistica, dopo i numerosi attentati - realmente compiuti o solo programmati - di cui è stato vittima.
    «Hanno attentato alla mia vita centinaia di volte», ha raccontato con una punta di fierezza Fidel in diverse occasioni, «ma io sono ancora qui».
    OLTRE 600 ATTENTATI. Ben 638 gli attentati pianificati per conto della Cia secondo Fabián Escalante, che è stato per 20 anni il capo dell’intelligence cubana e nel 2006 ha pubblicato le sue memorie sfruttando anche la declassificazione di alcuni documenti segreti archiviati nella sezione di interessi Usa a L’Avana (e nei cui locali in futuro dovrebbe sorgere l’ambasciata statunitense dopo gli accordi tra Obama e Raúl Castro).
    «CI SEPPELLIRÀ TUTTI». Con gioia di alcuni, e con pena di altri, Fidel Castro è uno degli ultimi grandi personaggi del Novecento ancora in vita, e longevo al punto che viene subito in mente la frase di quel blogger spagnolo che non molto tempo fa scrisse: “De este paso, Fidel nos enterrará a todos” (Di questo passo, Fidel ci seppellirà tutti).
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