Non è una novità da poco ed è una decisione che andrà ad incidere, ancora una volta, sulle categorie di cittadini più indifesi. Lanciato questo allarme, raccontiamo come funziona un modello F24 “telematico” o meglio quello che è stato chiamato F24 “semplificato”. Che, diciamolo subito, semplificato non lo è per niente. Non foss’altro per un codice numerico di 18 cifre (sì diciotto) che da solo, in un sistema logico, dovrebbe identificare: contribuente, imposta e importo. Questo sarebbe un modello F24 semplificato! E invece no!! Si devono indicare tutti i dati di un normale modello F24 (codice fiscale, cognome nome, luogo e data di nascita che, tra parentesi, sono già estrapolabili dal codice fiscale ma si devono indicare ugualmente…) e poi codice tributo, codice ente, rate, anno importo da pagare e, come detto, il mega-numero di 18 cifre! Complimenti al grigio burocrate che ha inventato il modello F24 semplificato lo proporremo per il premio Nobel dell’informatica!!
Fine dei problemi? Troppo facile! Il modello F24 piace molto ai comuni che lo hanno adottato per varie imposte. Il Comune di Milano, ad esempio, lo ha adottato per il pagamento dell’acconto TARI (la tassa sui rifiuti). Peccato che, il genio del Comune di Milano che ha autorizzato l’emissione degli F24 semplificati, li abbia fatti stampare e inviare ai cittadini, dando disposizione perché, oltre a tutti i dati, venisse stampata una X sulla casella “acconto”. Un dettaglio: il codice tributo 3944 (quello della TARI), non prevede un acconto e un saldo (così ha stabilito l’Agenzia delle Entrate), motivo per cui TUTTI i sistemi informatici bloccano i pagamenti segnalando l’errore e ne impediscono il pagamento.
Ma come, il modello l’ha spedito il Comune, possibile che lo abbia stampato sbagliato? E se non metto la croce sull’acconto, si domanda il comune cittadino, magari fanno confusione e non abbinano il pagamento! Si ringrazia il dirigente comunale che ha autorizzato la stampa! Un errore del genere, in un comune civile, dovrebbe, quantomeno, campeggiare sulla home page del sito. E invece no. Avete mai visto un grigio burocrate ammettere di aver sbagliato? E infatti, come d’abitudine, all’interno di una pagina internet di 240 righe (!) compaiono queste poche parole: “ATTENZIONE Si comunica che i sistemi di incasso prevedono un blocco all'inserimento del carattere "X" riportato sul modello F24 alla voce "acconto". […] Si comunica che il pagamento è validamente effettuato anche se non viene barrata la suddetta casella in sede di pagamento. In caso di disguidi, si comunica che è possibile effettuare il pagamento con il modello F24 allegato all'avviso TARI, presso tutti gli sportelli di Banca Intesa San Paolo.”
Premesso che la voce: ATTENZIONE non è neanche in grassetto e, quindi, all’interno di un documento di 240 righe non è che proprio salti all’occhio… capite il messaggio? La colpa è dei sistemi di incasso che prevedono il blocco, non del grigio burocrate che ha messo una X dove non andava! E poi vi facciamo la grande concessione, il pagamento è validamente effettuato anche se non viene barrata la casella… Caro grigio burocrate se si barra la casella è IMPOSSIBILE effettuare il pagamento! Capisci la differenza? Poi la perla finale: pubblicità occulta la chiamerebbero i più! Vi diciamo noi quale banca utilizzare per il pagamento… F24 “semplificato” telematico? No grazie! fonte affaritaliani
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