A un successivo tentativo di utilizzarle, le carte sono state trattenute dagli sportelli automatici delle filiali bancarie, sempre grazie all’intervento della Polizia postale. I restanti 50.000 euro erano stati prenotati in una filiale di una banca di Roma, per essere prelevati nel pomeriggio del 28 febbraio.
Gli ucraini avevano anche preparato una finta fattura dei salesiani per fantomatici lavori edili (ritrovata nella loro abitazione durante la perquisizione), per convincere il direttore della filiale a consegnare la cifra. La Polizia postale pero' e' arrivata prima, rintracciando il conto grazie alla piattaforma "Of2cen" (Online fraud cyber-center expert network). Il pm Antonella Scandellari, del pool reati informatici della Procura di Bologna, ha quindi disposto il sequestro dei 50.000 euro, che sono stati cosi' riconsegnati ai salesiani sotto le Due torri.
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