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La Guardia di Finanza oscura 46 siti con streaming pirata

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  • La Guardia di Finanza oscura 46 siti con streaming pirata

    Ieri, su mandato della Procura di Roma, la Guardia di Finanza ha messo a segno quella che è stata definita la più grande operazione in Italia contro 46 siti torrent e di file-sharing illegale che distribuivano illegalmente migliaia di opere cinematografiche, tra cui numerosissimi film in prima visione assoluta, anche di produzione italiana. Alcuni di questi siti, dai nomi inequivocabili (piratestreaming.tv o ancora robinfilm.tv, mondotorrent.eu), sono ancora visibili perché i provider hanno dalle 48 alle 72 ore di tempo per oscurarli.

    Ma la cosa ancora più importante di questa operazione, è che per la prima volta la GdF interviene con forza anche contro i brand che sostengono finanziariamente i siti pirata con la pubblicità, contro i quali sono in corso accertamenti (Slides).

    "Non ce la prendiamo con il singolo utente - ha dichiarato a Key4biz il Comandante Paolo Occhipinti del Nucleo Speciale per la Radiodiffusione e l'Editoria a capo dell'operazione Publifilm,- Vogliamo invece togliere risorse ai siti che fanno pirateria, arricchendosi con la pubblicità".

    Sono, quindi, in corso di approfondimento le posizioni di quelle aziende che hanno sostenuto, con le inserzioni pubblicitarie, l'attività dei siti pirata, provocando anche forme di concorrenza illecita con altri collaudati sistemi, pure online, che rispettano principi di legalità.

    Elemento di novità raccolto con soddisfazione da Enzo Mazza, presidente di FIMI (Federazione Industria Musicale Italiana), da tempo in prima linea contro i brand che fanno pubblicità sui siti pirata.

    "E' sicuramente interessante - ha dichiarato Mazza a Key4biz - il profilo relativo agli inserzionisti pubblicitari che la Guardia di Finanza vuole approfondire. E' evidente che questi siti illegali ricavano i profitti dalla pubblicità ed è fondamentale interrompere questi investimenti coinvolgendo agenzie media e inserzionisti".

    La pirateria in Italia, secondo ultime stime, genera danni economici per svariate centinaia di milioni di euro l'anno, nonché sul versante occupazionale con la perdita di oltre 22 mila posti di lavoro negli ultimi tre anni.

    Elenco dei siti sottoposti a sequestro preventivo

    fonte: key4biz
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