Ma la cosa ancora più importante di questa operazione, è che per la prima volta la GdF interviene con forza anche contro i brand che sostengono finanziariamente i siti pirata con la pubblicità, contro i quali sono in corso accertamenti (Slides).
"Non ce la prendiamo con il singolo utente - ha dichiarato a Key4biz il Comandante Paolo Occhipinti del Nucleo Speciale per la Radiodiffusione e l'Editoria a capo dell'operazione Publifilm,- Vogliamo invece togliere risorse ai siti che fanno pirateria, arricchendosi con la pubblicità".
Sono, quindi, in corso di approfondimento le posizioni di quelle aziende che hanno sostenuto, con le inserzioni pubblicitarie, l'attività dei siti pirata, provocando anche forme di concorrenza illecita con altri collaudati sistemi, pure online, che rispettano principi di legalità.
Elemento di novità raccolto con soddisfazione da Enzo Mazza, presidente di FIMI (Federazione Industria Musicale Italiana), da tempo in prima linea contro i brand che fanno pubblicità sui siti pirata.
"E' sicuramente interessante - ha dichiarato Mazza a Key4biz - il profilo relativo agli inserzionisti pubblicitari che la Guardia di Finanza vuole approfondire. E' evidente che questi siti illegali ricavano i profitti dalla pubblicità ed è fondamentale interrompere questi investimenti coinvolgendo agenzie media e inserzionisti".
La pirateria in Italia, secondo ultime stime, genera danni economici per svariate centinaia di milioni di euro l'anno, nonché sul versante occupazionale con la perdita di oltre 22 mila posti di lavoro negli ultimi tre anni.
Elenco dei siti sottoposti a sequestro preventivo
fonte: key4biz