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    Arriva lo sconto al casello per i pendolari. Sarà al massimo del 20% e scatterà con l’inizio di febbraio. A decidere nei dettagli la modalità ci penserà un vertice delle concessionarie autostradali, l’Aiscat, che si terrà domani e che darà il via libera definitivo. Il summit, presieduto dal numero uno dell’Aiscat, Fabrizio Palenzona, risponde così all’invito del ministro delle Infrastrutture, Maurizio Lupi, che circa una settimana fa aveva chiesto alle concessionarie di mettersi una mano sulla coscienza, varando un piano articolato con le agevolazioni tariffarie. Un’azione di moral suasion andata a buon fine se, come pare, l’intero sistema che gestisce la rete autostradale italiana si allineerà alla richiesta del governo senza troppi indugi.

    IL MECCANISMO
    Ma come funzionerà il meccanismo? Gli sconti, secondo quanto risulta al Messaggero, saranno a scalare. Proprio per venire incontro a chi viaggia e si sposta per lavoro utilizzando l’autostrada. Chi la percorre per un tratto fino a 50 chilometri per 20 giorni al mese (andata e ritorno, cioè 40 tratte) avrà una'agevolazione fino al 20%, mentre chi fa la spola per 35 tratte si dovrà accontentare di uno sconto minore, probabilmente del 18,5%. E così via, secondo il principio che meno viaggi e meno sconto ottieni. A sorvegliare e a decidere l’entità dei risparmi ci penserà ovviamente il Telepass, che dall’alto controllerà i flussi del traffico. I tecnici di Autostrade per l’Italia, così come quelli degli altri gestori, sarebbero già al lavoro per definire nei dettagli tutta l’operazione che dovrebbe partire entro fine messe. Del resto è stato lo stesso Lupi a chiederlo, sottolineando che l’operazione sconti sarebbe dovuto partire al massimo entro febbraio. Con l'inizio dell'anno, come si ricorderà, per gli automobilisti è infatti scattato un aumento medio dei pedaggi del 3,9%. Ma ci sono stati rincari ben maggiori, come quelli da record sulla Strada dei Parchi (+8,2%), seguita dalle Autostrade Centropadane. Un boom delle tariffe che ha scatenato polemiche da parte delle associazioni dei consumatori e delle organizzazione dei commercianti.

    A fronte dello sconto, il ministro Lupi si sarebbe detto pronto a valutare un allungamento delle concessioni, così come già avvenuto in Spagna, per contenere proprio la dinamica tariffaria. Purtroppo il tema, ben noto al ministero dell’Economia e ai Trasporti, si scontra contro la burocrazia di Via XX Settembre che lo ritiene marginale. Non solo. Sul tavolo dei concessionari ci sono anche altre richieste finora rimaste inascoltate. In un quadro segnato da un lato dal forte calo del traffico, che aumenta le criticità complessive del sistema. E d’altro da una serie d’investimenti che le concessionarie sono costrette a fare e che non sono propriamente strategiche. Si tratta dei cosiddetti «investimenti aggiuntivi», che gravano sulle tariffe e che non fanno parte dei vincoli previsti dalle convenzioni. Investimenti aggiuntivi che i concessionari vorrebbero fossero cancellati o quanto meno ridimensionati. In fondo per ora Lupi ha solo incassato.
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