Arrestato, tra gli altri, Renato Zampa, leader del Cospalat del Friuli Venezia Giulia. Certificata anche la presenza di antibiotici nel latte
Hanno messo in commercio latte tossico e cancerogeno, contaminato da aflatossine, un fungo che ha effetti sulla crescita dei bambini. Il leader del Cospalat del Friuli Venezia Giulia, Renato Zampa, è stato arrestato nell'ambito di un'indagine dei Nas di Udine. Oltre a Zampa, quattro persone dono finite agli arresti domiciliari con obbligo di dimora. Un'altra persona è ricercata.
Per tutti l'ipotesi di reato è di associazione per delinquere finalizzata alla frode in commercio, adulterazione di sostanze alimentari e commercio di sostanze alimentari pericolose per la salute. In alcuni casi è stata certificata anche la presenza di antibiotici. Le analisi sul latte sarebbero state falsificate con il ricorso a un laboratorio compiacente, "allungando" il latte con altro latte non contaminato.
LE INDAGINI - Le indagini - avviate nel maggio 2012 - hanno consentito di accertare che il presidente, due dipendenti di un consorzio di allevatori della provincia di Udine ed una consulente esterna ritiravano latte dagli imprenditori agricoli associati (di cui alcuni certificati per la produzione di formaggio "Montasio DOP" ), lo miscelavano e lo destinavano alla preparazione dell'alimento tutelato, violando cosi' il disciplinare che garantisce al consumatore le caratteristiche chimico-fisiche e organolettiche del prodotto. E' inoltre emerso che 17 allevatori (denunciati a piede libero) ed i responsabili del consorzio, nonostante fossero a conoscenza della contaminazione da aflatossine (sostanze notevolmente cancerogene) di diverse partite di latte, le diluivano con prodotto non contaminato rendendolo idoneo ai controlli analitici effettuati dagli acquirenti.
Tale illecito veniva favorito dalla complicità di un laboratorio di analisi della provincia di Udine (2 responsabili sono tra le persone tratte in arresto) che, quando dalle analisi eseguite per conto del consorzio emergeva la presenza di tossine in quantità superiore a quella consentita, alterava i referti ed il latte risultava sempre e comunque idoneo per la commercializzazione. Infine, è stato accertato che due autisti che operavano per il consorzio sottraevano - ad ogni consegna - alcuni quintali di latte ristabilendone - poi - il peso originario mediante l'aggiunta di acqua. Uno degli indagati, colpito da misura cautelare agli arresti domiciliari, è tutt'ora ricercato. fonte virgilio
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