Una partita epica, sofferta, combattuta e contestata. In tre parole: Derby d'Italia. E se lo aggiudica l'Inter, nettamente: i nerazzurri vincono 1-3 e si dimostrano sia fisicamente sia tecnicamente più forti degli avversari. La striscia positiva della Juventus si ferma a un passo dalle 50 partite: il contatore segna 49, e lo ha fermato un monumentale Diego Milito, autore della doppietta che ha ribaltato il match, chiuso da Palacio. Ora, in campionato, la lotta tra le due squadre è serrata: in testa alla graduatoria c'è sempre la squadra degli Agnelli, ma i ragazzi di Moratti inseguono a un punto (28 la Juve, 27 punti l'Inter). Il risultato però non esaurisce la cronaca di una partita che è stata molto di più. Una partita non facile, soprattutto per l'arbitro, Paolo Tagliavento, che semplicemente non ha imbroccato una decisione. L'arbitro sbagliato, insomma, e noi lo avevamo detto chiaro e tondo in un articolo sul quotidiano di sabato 3 novembre.
Gol in fuorigioco - E' bastato un tempo (o meglio, sono bastati 17 secondi), a Juventus e Inter, per sollevare un vespaio di (giustificate) polemiche. Al termine dei primi 45 minuti di gioco i bianconeri sono in vantaggio: gol in macroscopico fuorigioco di Vidal dopo appena 17 secondi di gara. Dopo i fatti di Catania della scorsa settimana, gli arbitri sbagliano ancora, e favoriscono un'altra volta i campioni d'Italia in carica. A rendere il quadro ancora più grave la mancata espulsione di Lichtsteiner. Il terzino svizzero viene ammonito al 30' per gioco scorretto. Quattro minuti dopo, ancora lui, è protagonista di un fallaccio su Palacio: gamba tesa e piede a martello. Ma non viene ammonito e quindi resta in campo. A correre ai ripari ci pensa Alessio, il ct della Juve, che lo sostituisce in fretta e furia per paura del cartellino rosso. Un primo tempo da brivido e di cui si discuterà a lungo.
Il rigore - La partita, per ovvi motivi, è accesa. E' una battaglia senza esclusione di colpi, dove la crisi di nervi è in agguato. Ulteriore elemento, il gol annullato all'Inter al 12' di gioco: Palacio devia di testa in rete ma, seppur di poco, è in fuorigioco. Arbitro dell'incontro è, come detto, Tagliavento, lo stesso che nello scorso campionato non concesse il gol di Muntari nel match contro il Milan, e lo stesso a cui Mourinho fece il celebre gesto delle manette. Disastrosa anche la prova del guardalinee Preti (responsabile della mancata chiamata sul gol dell'1-0). La ripresa si riapre come i primi '45 minuti di gioco: una battaglia ad altissimi livelli. Subito un'occasione per Bonucci, poi il giallo (eccessivo) per Chiellini (un disastro la terna arbitrale), quindi spreca Palacio un buon 3-2. Al 14' Cassano la trattenuta, lieva, di Marchisio su Milito: è rigore. Il penalty ci può stare, ma ha il sapore della decisione compensativa. Sul dischetto ci va lo stesso Milito, che non sbaglia. L'Inter poi sale di colpi, pressa, e in parallelo Tagliavento e la terna continuano a non azzeccare nemmeno una decisione. Per il primo fischietto la confusione è totale: manca anche un giallo a Juan Jesus per fallo su Vidal. Al 30' svolta la partita: grande percussione di Guarin, che scocca il tiro da fuori area; Buffon respinge, ma non può nulla su un monumentale Milito, che ribadisce in porta. Due a uno per i nerazzurri.
Trionfo nerazzurro - Dopo lo svantaggio la Juventus prova a reagire, sale d'intensità e chiude i nerazurri nella loro metà campo. A sorpresa, Stramaccioni sostituisce Milito: entra Mudingayi, il tecnico vuole coprirsi. Al 38' Bendtner (che aveva sostituito Vucinic) cerca e sfiora il gol da punizione impossibile. Sembra che i padroni di casa possano mantenere la striscia positiva, ma al '45 cala il sipario: contropiede fulminante dell'Inter con Nagatomo che cerca il tiro, sbaglia, recupera palla e serve in area Palacio, che tocca d'esterno, segna il 3-1 e chiude la partita. Inter in estasi, Juve costretta a riflettere. Il campionato, ora, è più aperto che mai. E sembra essere una corsa a due (Napoli permettendo).
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