La soluzione proposta ha comunque un carattere temporaneo e quanto prima verrà rilasciato un aggiornamento definitivo. L'attuale fix serve solo a limitare lo spazio a disposizione di un eventuale attentatore.
La vulnerabilità può essere sfruttata con una pagina Web creata ad hoc da un malintenzionato, oppure, mediante i contenuti predisposti, anche di natura pubblicitaria, forniti da utenti e ospitati in un sito. Quest'ultimo è il caso del sito del Consiglio sulle relazioni estere, organizzazione no profit che ha sede a Washington. È stato infatti compromesso dalla presenza di un malware pensato per sfruttare questa falla del browser. La notizia è stata resa nota il 26 dicembre scorso, ma, ad indagini più approfondite, sembra che l'infezione fosse già in corso il 21 dicembre.
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