Google Chrome 8 finale,disponibile

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BigG ha appena rilasciato la versione definitiva di Google Chrome 8.
Oltre ad aver corretto più di 800 bug e migliorato la stabilità del programma, Google ha introdotto numerose novità all’interno del browser, tra cui un visualizzatore PDF, che viene eseguito in un'area protetta (sandbox), e il supporto alle Web apps che saranno disponibili su un apposito store online (“Chrome Web Store”) che verrà realizzato quanto prima.

Per scaricare Google Chrome 8 andiamo su questa pagina Web.

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Re: Google Chrome 8 finale,disponibile

Google Chrome 8 legge anche i PDF

Integra un plugin basato su Foxit Reader e conquista il 10% degli utenti. Corrette 13 vulnerabilità di sicurezza.

A sei settimane dal rilascio della versione 7 - rispettando dunque la nuova e intensa tabella di marcia - Google ha reso disponibile Chrome 8.
Stando a quanto pubblicato sul blog ufficiale, quest'ultima versione contiene oltre 800 miglioramenti tra i quali ci sono anche 13 correzioni a bug riguardanti la sicurezza.
Per quanto riguarda le funzionalità, la novità più evidente è l'integrazione di una nuova versione del lettore di file PDF, basato sul Foxit PDF SDK, che permette di evitare l'installazione del il software di Adobe.
Per quanto riguarda Flash, Chrome 8 utilizza un plugin sviluppato da Adobe ma già integrato anch'esso nel browser e che viene eseguito all'interno di una sandbox, anche se per il momento ciò avviene soltanto con le versioni per i sistemi operativi Microsoft.
Flash è spesso accusato di essere una delle maggiori cause dei crash del browser; rinchiuderlo in una sandbox dovrebbe migliorare questo aspetto e anche la sicurezza.
Il browser di Google - disponibile dal sito ufficiale - sta vivendo un momento di successo: secondo gli ultimi rilevamenti di Net Applications, relativi al mese di novembre, ha ormai conquistato il 9,26% del mercato, rosicchiando quote un po' a tutti i concorrenti.(zeus)

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Re: Google Chrome 8 finale,disponibile

Chrome OS Google: prova dopo 2 giorni di uso


È firmata TechCrunch una delle prime prove su strada di Chrome OS. Jason Kincaid ha testato il nuovo sistema operativo web-based di Google che anima il notebook Cr-48.


Al primo avvio servono circa 15 secondi per poter iniziare a utilizzare Chrome OS. Per farsi un’idea, anche se la comparazione non è propriamente corretta, si pensi che il nuovo MacBook Air impiega circa 20 secondi, mentre un PC equipaggiato con Windows 7 può far attendere l’utente anche un minuto.
Chrome OS fornisce un’esperienza di utilizzo completamente orientata al web e basata sulla cloud. Bisogna dimenticare il look & feel tipico dei sistemi operativi desktop, perché l’utente si trova di fronte, di fatto, all’interfaccia di una pagina del browser Chrome. Non c’è un client desktop per la gestione della posta elettronica, non c’è un player multimediale desktop, non c’è una suite di produttività desktop. Per ogni operazione, si deve fare riferimento a un’applicazione web aperta in una tab. Serve un po’ di tempo per prendere confidenza con Chrome OS, scrive Kincaid, ma la curva d’apprendimento è piuttosto buona.
Google Chrome OS
Secondo l’esperto di TechCrunch, per sfruttare al meglio Chrome OS è indispensabile utilizzare la funzionalità Pinned Tab, già disponibile sul browser Chrome per raccogliere gli indirizzi web più visitati, averli sempre a portata di mano e risparmiare spazio sulla barra delle tab. La Pinned Tab su Chrome OS è funzionale allo stesso scopo: appuntare e fissare le applicazioni e i siti web più utili ed evitare di ritrovarsi con dozzine di tab aperte che possono generare confusione.
Altra funzione chiave è rappresentata dai Panel. Si tratta, di fatto, di piccoli widget che permettono all’utente di lavorare in multitasking senza perdere la possibilità di visualizzare l’applicazione in uso in quel determinato momento. Per esempio, spiega Kincaid, con un player musicale e una chat organizzate in Panel, si può controllare la riproduzione dei brani e conversare con un amico mentre si sta guardando un video o leggendo un documento nella pagina principale. Per approfondimenti, si consiglia la lettura della prova condotta da TechCrunch.
Autore: Andrea Galassi